Turismo: sempre più a picco in Molise. Intanto la Regione butta solo soldi
Fa discutere il calo di oltre il 10 percento del turismo sulla costa molisana. E il dato si appaia al provvedimento del consiglio Regionale di distruggere il turismo rurale denaturandolo a turismo di massa con la recente decisione di stabilire a 250 i posti a tavola nei locali di ristorazione, con ciò aprendo una concorrenza sleale nei confronti dei ristoratori e degli albergatori che onorano la ricettività e l’accoglienza tradizionali. E proprio sul turismo, dove l’assessore Cotugno sta buttando alle ortiche fior di quattrini per la promozione del sistema Molise senza che si ottengano risposte e risultati. A partire dall’assenza del turismo religioso che è una realtà che ai valori della fede associa il valore documentale e ambientale dei luoghi dove la fede ha eretto chiese, cattedrali, santuari, conventi, e dove s’è dipanata nel corso del tempo la Via Francigena, per fare un esempio di partecipazione di livello europeo, di cui un tratto del percorso è nel Molise. Il nostro territorio ha grandi capacità di attrazione in questa branca del fenomeno turistico avendo una dote di chiese , cattedrali, santuari, conventi, e manifestazioni di fede (si pensi alla presenza in vita di Padre Pio a Campobasso e a Sant’Elia a Pianisi!) che per molti aspetti lo renderebbero protagonista. Invece, si preferisce rincorrere il consenso con atti clientelari di ostentato assecondamento di piccoli interessi locali ma a suon di copiosi finanziamenti attraverso il Piano del turismo nel segno di turismo è cultura. Semmai con Gigione e Gimmi il fenomeno ma senza attenzione alle cose che hanno realmente uno spessore, un dato storico e una riconoscibilità univoci.