TORRE COVID UN NUOVO CAOS
Secondo le ottimistiche dichiarazioni rilasciate alla stampa da Donato Toma e da Oreste Florenzano nello scorso mese di dicembre i lavori per realizzare la torre Covid del Cardarelli di Campobasso sarebbero stati ultimati per fine febbraio o, al massimo, fine marzo 2021.
Invece fino ad oggi tutto è bloccato, la ristrutturazione non è ancora cominciata mentre, alla luce della quarta ondata del covid, si riapre la storia infinita, la telenovelas con le nuove dichiarazioni del presidente della Giunta, Donato Toma che ha detto di volere utilizzare tre milioni di euro dai fondi europei per la realizzazione della cosiddetta torre Covid.Una scelta che ha già alimentato non poche polemiche a livello politico e domani finirà in agenda anche in consiglio regionale. Per i ritardi accumulati e, soprattutto, per l’utilizzo di fondi europei che potrebbero trovare altra collocazione.
E in tutto questo, Il consorzio di imprese vincitrice dell’appalto, assegnato direttamente dall’ex commissario Domenico Arcuri, di nuovi progetti o di nuovi interventi non sa praticamente nulla. Un nuovo caos rischia di aversi in queste settimane. La Torre Covid con le sue contraddizioni, i moduli aggiuntivi di terapia intensiva dei tre ospedali regionali mai entrati in funzione, il Cardarelli trasformato in hub regionale con le carenze del caso, l’ossigeno che è stato potenziato forse troppo tardi, le immagini di febbraio e le conversazioni con il personale sanitario prima di assistere alla morte di un genitore. I campanelli di allarme che non funzionavano, i container fuori dal San Timoteo trasformati in centro vaccinale e la terapia intensiva di Isernia che, ancora oggi, “nessuno sa da chi dovrebbe essere gestita”.