Torre Covid al Cardarelli, un nulla di fatto
A giugno scorso, non si volle il progetto per la realizzazione del centro Covid a Larino prospettando l’utilizzo dell’ex hospice dell’ospedale Cardarelli di Campobasso per farne un padiglione covid.
Progetto che venne appaltato ad ottobre dal commissario Arcuri, con un intervento di circa 4 milioni di euro poi saliti a sei milioni con fondi propri dell’asrem, e che ancora ad oggi non vede la conclusione dei lavori mai, peraltro, avviati.
E il Molise è l’unica regione in Italia non avere un centro covid dedicato.
Ma la domanda che si pone è, perché è trascorso tanto tempo, vista l’urgenza, dall’assegnazione dei lavori a novembre 2020 fino alla fase progettuale completa?
Perché l’Asrem, stazione appaltante, solo il 22 febbraio ha consegnato l’elaborato progettuale all’impresa?
Non solo, il Consorzio di imprese aggiudicatario dell’opera, analizzando l’elaborato progettuale rileva una serie di criticità che produrrebbero un vistoso aumento dei costi e una dilazione della realizzazione dell’opera nel tempo di almeno sei mesi.
Cosa dice l’impresa: che si riscontra la mancanza di pareri autorizzativi degli Enti preposti a partire dal parere favorevole dei Vigili del Fuoco per il sistema ANTINCENDIO.
Ma a pesare maggiormente è la difformità progettuale rispetto alla questione della staticità del fabbricato ai fini sismici.
Ancora, la mancanza di congruità computometrica legato all’elenco prezzi e interventi sulla struttura che andrebbero ad alterare la stessa struttura del fabbricato.
A distanza di tempo e delle polemiche su dove allocare il centro covid, ora, la questione torna nuovamente a Roma, sul tavolo del nuovo commissario per l’emergenza sanitaria.
Un nuovo capitombolo nella gestione sanitaria regionale