TFA SOSTEGNO: 500 I POSTI DISPONIBILI IN MOLISE

È stato pubblicato il Decreto Interministeriale 691 del 29 maggio 2023 che autorizza per l’anno accademico 2022/23 l’avvio dei percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria, nella scuola secondaria di I grado e nella scuola secondaria di II grado.
Quest’anno il DM 694 prevede 500 posti disponibili per il Molise (100 in più rispetto all’a.a. 2022/23), che verranno attribuiti soprattutto per la scuola secondaria di I e II grado, mentre in leggero calo risultano i posti per la scuola dell’infanzia e primaria.

In Molise il corso sarà organizzato dall’Unimol, previa emanazione di un apposito bando.
Le prove di accesso saranno costituite da un test preselettivo, una o più prove scritte e da una prova orale e si svolgeranno a luglio secondo il seguente calendario:

4 luglio 2023 prove scuola dell’infanzia;

5 luglio 2023 prove scuola primaria;

6 luglio 2023 prove scuola secondaria I grado;

7 luglio 2023 prove scuola secondaria II grado.

Da quest’anno è prevista la riserva di una quota di posti pari al 35% per i docenti sia tempo determinato che indeterminato che abbiano prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, ivi compresi le scuole paritarie e i percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni, e che siano in possesso del titolo di studio valido per l’insegnamento.


Va evidenziato che le farraginose politiche sul reclutamento spesso hanno portato alla mancata specializzazione di tanti docenti, a tutto svantaggio della continuità didattica e dell’esigibilità del diritto allo studio degli alunni e delle alunne in condizione di disabilità.


Sono anni che chiediamo la stabilizzazione dell’organico di sostegno, che spesso viene concesso solo in “deroga”: sui 1356 posti di sostegno attivati complessivamente in Molise oltre 600 sono in deroga, e ciò determina una percentuale di precarietà che supera il 40%.