SISTEMA IORIO, DUE CONDANNE E 14 ASSOLUZIONI
Salta il castello accusatorio del cosiddetto sistema Iorio che dal 2016 aveva aperto un buco nella politica regionale con il coinvolgimento dell’ex presidente della Giunta regionale Michele Iorio. A conclusione del primo grado di giudizio, sono stati quasi tutti gli imputati assolti. Gli episodi contestati dalla Corte facevano riferimento a quando Iorio era ancora presidente della Regione; l’inchiesta si concluse nel 2014 e il processo iniziò alla fine del 2016. Erano una quindicina i reati contestati a vario titolo, diversi da indagato ad indagato.
Tra questi corruzione, concussione, abuso d’ufficio, peculato, falsità materiale e ideologica, estorsione, violenza privata, bancarotta e ricettazione. Le uniche due pene inflitte, solo per l’ex editore della Gazzetta del Molise con una condanna a 12 anni e per l’ex direttore generale dell’Asrem, Angelo Percopo di 4 anni. Assolti invece perché il fatto non sussiste Michele Iorio; l’ex dirigente regionale Giuseppe Giarrusso, oggi alla guida dell’Area Tecnica del Comune di Campobasso; Giorgio Marone, già direttore di Molise Acque; Rosario Cardile, esponente di Forza Italia Isernia; l’avvocato isernino Desio Notardonato; il dirigente regionale Michele Colavita; Nicolino Sacchi, Antonio Epifanio, Stefano Epifanio, Giuseppe Marchese, Francesco Pettinicchio, Anna Totaro.
Non luogo a procedere per Iorio, per la direttrice di Telemolise Manuela Petescia e per l’editore Quintino Pallante per vari capi d’imputazione, previa derubricazione degli stessi nei reati di abuso d’ufficio continuato in concorso perché estinti per prescrizione.