SI SVEGLIA IL CONSIGLIO REGIONALE?

Potremmo esclamare, Eureka. La conferenza dei capigruppo in Consiglio regionale si è svegliata e si è accorta che l’attività svolta fino a questo momento dal Consiglio è stata praticamente nulla. Non per l’emergenza sanitaria ma per i tempi di estrema lentezza che hanno caratterizzato lo svolgimento dei lavori. Tanto che a restare fuori sono state le istanze  del  territorio  e  dei  cittadini,  . Una lentezza congenita dei tempi  per l’esame delle proposte di legge e atti amministrativi in giacenza presso i  rispettivi  organismi. Un consiglio che ha visto l’approvazione di proposte di legge che possono contarsi sulle punte delle dita e buona parte, tra l’altro, anche osservate dal governo. Sta di fatto che l’agenda dei lavori ha visto lo svolgersi solo di interrogazioni e mozioni che hanno prodotto solo discussioni e null’altro.  Una sorta di autoreferenza e del parlarsi addosso. E ad oggi, tra l’altro, non c’è stato confronto su quali progetti presentare dinanzi alla mole di fondi che sono in arrivo.  Così, la stessa conferenza dei capigruppo ha ammesso che c’è la necessità   di semplificare  e  snellire la  discussione  diretta  alla votazione  finale  dei  vari  argomenti, consentendo all’Aula di vagliare un maggior numero  di provvedimenti attesi  di  diversi strati  della  società  molisana.  Era quasi l’ora che il consiglio regionale prendesse coscienza di non avere lavorato nei tempi e soprattutto di non avere dato risposte ai cittadini nella considerazione, ancora, dei sostanziosi emolumenti mensili che percepiscono i singoli consiglieri. Ora, però, si attendono i fatti