Sfiducia a Toma. Tregua a tempo nella maggioranza, ma le tensioni restano
Una ‘tregua’ in seno alla maggioranza di Centrodestra. E’ stato questo il risultato, tutt’altro che imprevedibile, della mozione di sfiducia presentata da Movimento 5 Stelle e Pd nei confronti del Presidente della Regione Donato Toma. Con 12 voti contrari, quelli del Centrodestra, 8 favorevoli ed un astenuto, Michele Iorio, la mozione è stata respinta. Nonostante le dure critiche di M5S e Pd nei confronti del governatore, reo di un fallimento sia sul piano ordinario che straordinario nella gestione regionale, le forze della maggioranza, com’era prevedibile, nonostante frizioni interne ormai note e sdoganate, hanno confermato il loro sostegno a Toma. Sostegno che però non deve essere scambiato per fiducia incondizionata, dal momento che risulta perentoria la richiesta di tramutare una maggioranza, che negli ultimi mesi è risultata tutt’altro che coesa, da numerica a politica, tramite un maggiore coinvolgimento del Consiglio regionale in ambito decisionale. Con il neo assessore Marone con ormai più di un piede fuori dalla Giunta regionale, la notizia del giorno è un tentativo di riavvicinamento nei confronti di Michele Iorio, il quale però precisa: ” Sono disponibile a rientrare nel perimetro della maggioranza, ma vanno rivisti metodi e dialettica interna”. A conti fatti la sfiducia a Toma si è tramutata in un’operazione di riappacificazione, vera o di facciata lo dirà solo il tempo, del Centrodestra e di ulteriore distacco nei confronti di coloro i quali non sono presenti in Consiglio regionale, ovvero i leghisti. Saranno da valutare, nei prossimi giorni, le reazioni di Matteo Salvini, ma è facile auspicare che il leader del Carroccio sia tutt’altro che soddisfatto della situazione della Lega in Molise. Il ritorno alle urne, tanto ambito da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, dovrà dunque attendere, sebbene lo scoglio della sfiducia superato da Donato Toma non coincide con l’attenuazione delle tensioni all’interno della maggioranza di Centrodestra.
Enrico Fazio