SANITA’, SI ALLARGA IL FRONTE DELLE REGIONI CON DISAVANZI

La regione Molise, ancora ieri a Roma con i vertici regionali, sta cercando di uscire dal regime di commissariamento della sanità alla luce del Piano di rientro dal debito sanitario. Mentre proprio in queste ore, la crisi delle Regioni per la sanità è sempre più diffusa e tangibile. A dimostrarlo non sono solo i commissariamenti e i piani di rientro, ma anche il ricorso sempre più frequente all’aumento delle aliquote Irpef . Scelte difficili, che proprio in questi giorni si stanno discutendo in alcune Regioni, come in Abruzzo, mentre in altre – Lazio, Campania, Calabria, Molise, Liguria e da ultimo la Toscana era già toccato negli anni passati . In realtà, un po’ tutte le Regioni fanno acrobazie coi conti sanitari. Trucchetti, mascherine contabili, numeretti danzanti… niente di nuovo. Il dramma molisano, però, è che resta commissariato dal 2009, un vero e proprio record. Ma mentre altre regioni vi sono uscite, nonostante disavanzi pesanti e aliquote Irpef al pari del Molise, la nostra regione è ancora in regime commissariale. Come se fosse blindato. Dal 2009, tanti commissari e sub commissari ad acta si sono dati il cambio e, invece di risanare la sanità, l’hanno ridotta a un rudere. Nel frattempo, i molisani, già da tempo, pagano le addizionali regionali più alte d’Italia record ora raggiunto da buona parte dei cittadini di altre regioni. Mal comune mezzo mezzo gaudio. Il problema vero, così, resta quello legato al commissariamento di 15 anni. Peccato che il Molise, a differenza di altre Regioni (vedi il Lazio, entrato e uscito dal commissariamento come da un casello autostradale), sta lì, inchiodato, da 15 anni. E l’uscita? Sembra un miraggio nel deserto anche perchè una parte della classe parlamentare, pare proprio il senatore Lotito, da l’impressione di averlo blindato con il presidente Roberti e l’assessore Iorio a cercare di scardinarlo.