SANITA’, ORA ANCHE GLI ISPETTORI DEL MINISTERO
Ha generato ilarità l’ultimo provvedimento adottato dall’Unità di acquisto dell’Azienda sanitaria regionale in relazione all’acquisto di barelle. Il provvedimento numero 61 del 25 gennaio, infatti, per l’acquisto di barelle per il presidio ospedaliero del Cardarelli, porta la dicitura di barelle porta salame. Evidente l’errore che è balzato agli occhi dei più ma che è indice di un momento di confusione nel sistema sanitario molisane. Infatti, resta sempre alta la tensione all’interno del sistema sanitario molisano e l’arrivo degli ispettori inviati dal Ministero della Salute non sembra cambiare più di tanto le criticità sollevate dal commissario Giustini e dagli stessi medici del Cardarelli. A partire dall’ impossibilità di utilizzare la terapia intensiva per i pazienti no Covid dallo scorso mese di settembre con conseguenti pericolosi trasferimenti in altri nosocomi che ha finito con generare il cluster scoppiato all’interno del Cardarelli che ha interessato diversi reparti resi, di fatto, inutilizzabili per i ricoveri “ordinari” e che, a distanza di un mese dal manifestarsi del cluster stesso, il Cardarelli non è stato ancora sanificato e reso agibile. Come in piedi la carenza di medici, infermieri e operatori socio sanitari che non ha consentito e non consente un’adeguata assistenza ai pazienti nonostante gli annunci roboanti diffusi quotidianamente dal direttore Florenzano. E, poi, resta sempre in piedi la questione che l’ unico Hub regionale, appunto il Cardarelli, è stato trasformato in Covid Hospital con uno sperpero di soldi pubblici pari a 9 milioni di euro nonostante la presenza di strutture esistenti e inutilizzate al Vietri di Larino, Santissimo rosario di Rosario di Venafro e al Caracciolo di Agnone.