Sanità molisana, un calvario
E’ un calvario nazionale ma che in Molise ha una piega ancora più forte.
Stiamo parlando di quegli operatori socio sanitari e infermieri assunti a partita Iva che da oltre un anno stanno facendo in modo che il sistema sanitario non collassi sotto i colpi micidiali inferti dal Covid.
Contratti prorogati prima ogni 6 mesi, ora ogni mese.
Fino all’ultimo che scade il prossimo 31 maggio.
Poi appenderanno i lori camici e faranno i conti con un futuro da riscrivere.
Questo perché al loro posto saranno chiamati altri operatori sanitari attinti da una graduatoria.
Graduatoria di cui avrebbero potuto far parte anche loro.
Perché gli era stato promesso un punteggio per il servizio di oltre un anno svolto in piena pandemia.
Invece nulla nonostante le manifestazioni, le proteste e un voto espresso dal Consiglio regionale.
Si sentono – denunciano ancora una volta – dei tappabuchi.
Finito il periodo di massima emergenza nessuno più si interessa al loro destino.
Nonostante i fondi stanziati per le loro prestazioni permettano le proroghe dei contratti fino al 31 dicembre, così come sta avvenendo in altre regioni l’Asrem ha scelto un’altra strada.
Che non tiene conto di queste persone.
Ben vengano le graduatorie, i concorsi e la massima trasparenza, soprattutto in sanità. .
Ma si tenga conto di tutto e tutti è questo quanto tornano a ripetere con forza.