SANITA’, MENO RICOVERI E MINORI CONTROLLI DEI CRONICI
Al conto salato da pagare al virus va infatti ad aggiungersi quello di reparti ospedalieri chiusi e mancate visite preventive o di controllo, con tanti, troppi, molisani che non stati più visitati dal cardiologo, dal ginecologo, dal neurologo e non si sono sottoposti a ecografie, pap test, Tac e altro ancora. Per capire l’andamento dell’assistenza sia negli ospedali sia in ambito di specialistica ambulatoriale, sono stati messi a confronto i dati dei primi mesi del 2020 con quelli dello stesso periodo 2019. Questo il quadro emerso dall’analisi preliminare delle prestazioni effettuate in piena pandemia realizzata dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali in collaborazione con il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna. In Molise, a fronte di schede di dimissioni ospedaliere nel 2019 si erano avuti 23mila 282 casi, nel pari periodo del 2020, 11mila830 casi con un calo del 49,2%. Il dato più alto in Italia.
Ci sono , poi, altri indicatori che testimoniano come tanti pazienti cronici non si siano rivolti alle strutture ospedaliere per timore di contrarre il virus. I ricoveri ordinari in Molise sono calati del 73,6%; quelli programmati del 73,6%; i ricoveri urgenti del 55,1%; i ricoveri per Ictus del 49,7% e la battuta di arresto ha colpito anche gli interventi chirurgici per tumore al seno, calati del 62,7% in Molise. Dati pesanti che testimoniano quanto accaduto nel sistema sanitario regionale con i malati cronici che non sono stati più visitati dai relativi specialisti per il timore, da parte dei pazienti, di portarsi presso una delle strutture ospedaliere diventate, nel frattempo, miste Covid e no Covid.