SANITA’, LA DISORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA OSPEDALIERA
La determina dirigenziale della direzione generale della Salute della Regione Molise, numero 125 del 30 novembre, fresca fresca, ha impegnato somme per oltre 11 milioni e mezzo di euro destinati all’emergenza Covid per la rete ospedaliera e il potenziamento delle strutture riapre la questione della sanità alla luce di quanto sta accadendo. Siamo dunque a 14 con i ricoverati in terapia intensiva presso il Cardarelli, unico centro hub e per volontà di: Toma, Pallante, Florenzano e Scafarto: centro covid regionale. Almeno fino a marzo, quando dovrebbe essere completata la Torre covid, pare fortemente voluta dall’esperto in infrastrutture nonché vice per l’emergenza covid Molise: Pallante. Sarà, quando e se verrà completata, il monumento all’inefficienza e all’inefficacia dello staff dell’emergenza covid Molise. Ma non ci dobbiamo preoccupare, c’è sempre l’ospedale da campo che ci invia il ministro Boccia. Ce n’è pure un altro, se non dovesse bastare quello che invia Boccia, è in dotazione alla regione Molise. Dovrebbero essere montati in una delle città più fredde d’Italia. C’è un ospedale vuoto, confortevole e già attrezzato: il Vietri di Larino ma si pensano a situazioni di fortuna. 14 ricoverati in terapia intensiva al Cardarelli con posti ricavati nelle sale operatorie del Cardarelli che è diventato solo ed esclusivamente ospedale covid, ed è pure saturo. Quindi i pazienti con patologie ordinarie sono più che mai scoperti ed in pericolo di vita. Il primario di chirurgia del Cardarelli: Cecere ci ha spiego bene che gli ospedali di Isernia e Termoli essendo centri spoke non sono attrezzati per curare tutte le patologie. Una situazione che resta, dunque, pesante.