SANITA’, IN SCENA L’ENNESIMO TEATRINO

Ancora una seduta monotematica del consiglio regionale sulla sanità. Ancora un nulla di fatto se non la definitiva spaccatura in seno al Partito democratico sulla proposta di legge del capogruppo, Micaela Fanelli, circa l’incompatibilità per Donato Toma di ricoprire negli ultimi sei mesi la carica di Presidente e commissario. Per il segretario dem, Facciolla, è anticostituzionale e non la voterà così come hanno dichiarato anche i consiglieri 5 stelle. Questi ultimi, oltre all’anticostituzionalità della proposta di legge Fanelli ne hanno ravvisato una ispirazione volata da settori della sanità privata accreditata anche per l’appoggio incondizionato di Cefaratti e Micone. E scontro anche sulla convocazione delle commissioni congiunte fatta nell’arco di ore. Mai accaduto per nessuna proposta di legge effettivamente a beneficio dei molisani. Si cela un disegno politico? Un’idea di cosiddetto grande Centro per le prossime regionali? Morale della giornata: un consiglio regionale come il Regno delle Baruffe costato 250 euro di gettone di presenza a consigliere che si aggiungono ai già pesanti emolumenti mensili. E’ la vera morale. Perchè, lo ripetiamo, basterebbe una mozione di sfiducia, naturalmente capace di raccogliere 11 voti, per porre fine alla presidenza Toma. Invece, il Regno delle Baruffe.