Sanità, commissario esterno ma non Toma
Entro venerdì la nomina del nuovo commissario ad acta della sanità. L’unica certezza è che il governo non ha alcuna intenzione di nominare il presidente della Giunta regionale, Donato Toma. Anche a seguito delle dimissioni presentate dalla sub commissaria Ida Grossi. Il ministero della Salute intende puntare su di una figura di rilievo avendo scartato anche l’ipotesi di Anna Maria Minicucci che è apparsa troppo legata agli stessi vertici dell’Asrem così come a quelli passati. A pesare sulla mancata nomina a commissario del presidente Toma, i riflessi assai negativi della gestione sanitaria in Molise che sono rimbalzati, più volte, sui media nazionali e che sono finiti, inevitabilmente, sui tavoli romani. Una gestione che è partita dal non riconoscere l’ospedale Vietri di Larino unico entro covid per la regione fino alla mancata realizzazione del centro all’ex hospice del Cardarelli di Campobasso per il quale, pure, l’Asrem è soggetto attuatore ed ha ricevuto i relativi fondi dalla Protezione civile. Passaggi questi che hanno pesato sulla scelta del nuovo commissario ad acta mettendo da parte il nome del presidente Toma che, pure, era stato portato al tavolo dei ministeri competenti anche da rappresentanti di governo di Forza Italia e della Lega. Ma messi da parte proprio per quanto emerso nella gestione complessiva del sistema sanità in Molise che ha presentato non poche criticità. Sperando, allora, che possa aversi la nomina di un commissario, finalmente, all’altezza e una struttura alle spalle.