Salvini a Termoli tra ‘caso’ Marone e sfiducia a Toma
A distanza di un anno dall’ultima visita, allora da Ministro degli Interni, il leader della Lega Matteo Salvini è tornato a Termoli per un appuntamento con gli iscritti ed i simpatizzanti del Carroccio. Vero scopo dell’incontro, però, è stato quello di confermare la vicinanza del leader leghista al neo assessore Marone, responsabile indiretto della spaccatura della maggioranza di centro destra in regione. Tra una parola, un abbraccio ed un selfie, nella totale violazione e nel totale disinteresse delle norme da rispettare per contenere il contagio legato al Covid-19, Salvini ha commentato la mozione di sfiducia presentata dalle minoranze regionali nei confronti del Presidente di Regione Donato Toma: “La Lega è stata scelta dai molisani come forza di governo. I rapporti con il Governatore sono positivi e penso che i consiglieri del Molise, visto lo stipendio che prendono, dovrebbero lavorare per il bene dei molisani più che per una mozione di sfiducia”. Nonostante queste parole, desta qualche riserva la mancanza, all’incontro, non solo di Toma ma anche degli esponenti della maggioranza del Governo molisano, segno evidente di una spaccatura difficile da ricucire. Da ricordare che la mozione di sfiducia, presentata dai consiglieri 5 Stelle e Pd, nei confronti del Presidente di Regione è stata avanzata successivamente alla faida interna alla maggioranza, scoppiata proprio in seguito alla nomina dell’Assessore Marone.
Enrico Fazio