Regione Molise, in Consiglio l’incompatibilità di Toma

In Consiglio regionale giacciono proposte di legge da anni e non licenziate dalle commissioni e riguardano interventi e provvedimenti su specifiche questioni che interessano i cittadini molisani. Ma restano là. In sospeso. E’ bastata, invece, che venisse presentata la proposta di legge a firma del capogruppo del Pd, Micaela Fanelli, sulla incompatibilità negli ultimi sei mesi del presidente Toma con la sua figura di commissario ad acta della sanità per vedere convocate d’urgenza le due commissioni congiunte Prima, presieduta da Andrea Di Lucente e Quarta, da Gianluca Cefaratti per martedì 8 novembre. Con un tempo imposto di 30 giorni. Ma come, domanda l’ignaro cittadino molisano: per trovare soluzione ai problemi del territorio regionale non si trova mai il tempo. Ora, invece, per giochetti di Palazzo si va spediti e di corsa. Tra l’altro si vorrebbe introdurre con norma regionale incompatibilità inerenti nomine governative in tema di commissari straordinari per eliminare concorrenti politici e non si firma una petizione per mandarli a casa. Gli stessi consiglieri regionali che si sono affrettati a convocare le due sedute di commissioni in maniera congiunta dimenticano che sulla incompatibilità tra la figura di presidente di Regione e commissario ad acta per la sanità, si è già espressa la Corte Costituzionale che ne ha sancito l’incostituzionalità. La decisione, ancora, è derivata dopo un ricorso promosso proprio dalla Regione Molise. E , così, un’altra perdita di tempo quando, sul piano politico basterebbe una semplice mozione di sfiducia. Andare a casa anzitempo, però, significherebbe perdere 40mila euro a testa.