Regione, la sfiducia a Toma non passa

Scontato, alla fine, il voto in consiglio regionale sulla mozione di sfiducia. 11 i voti contro e 10 quelli a favore. Tra questi ultimi, oltre gli 8 voti dei consiglieri di opposizione i due di maggioranza, Michele Iorio e Aida Romagnuolo. Sembra essersi chiusa così questa parte politica legata alla mozione di sfiducia anche se la maggioranza di centrodestra è apparsa ancora di più sfilacciata e nervosa negli atteggiamenti di alcuni singoli assessori o consiglieri. In ogni caso pronti a salvaguardare la posizione in consiglio ed evitare, così, di dovere tornare alle urne con il rischio di una mancata rielezione. Una mozione di sfiducia, ricordiamo, nata proprio in sede di consiglio regionale martedì 9 marzo con 11 firme. A parte gli 8 consiglieri cinquestelle e Pd, contava anche altre firme di consiglieri di maggioranza, Iorio, Romagnuolo e Filomena Calenda. Nel pomeriggio dello stesso giorno, però, proprio il consigliere Calenda dichiarava di ritirare la firma e il giorno seguente veniva nominata assessore al Lavoro e politiche sociali dal presidente Toma al posto del leghista, Michele Marone. Poi la calendarizzazione della mozione per il consiglio regionale di mercoledì 24 marzo con la bocciatura con 11 voti contrari e 10 favorevoli. Questa la ricostruzione fotografica di quanto registrato nel corso del mese politico e l’ennesima sfilacciatura di una maggioranza che appare sempre più lontana dai reali problemi dei cittadini molisani.