Regione: é già crisi dopo due anni dall’insediamento di Donato Toma
A poco meno di due anni dall’avvio della legislatura targata Toma comincia a farsi sentire in maniera pesante la crisi all’interno della maggioranza. Un esecutivo dettato dal presidente che ha sempre tenuto conto dei risultati ottenuti da partiti, consiglieri e dalla volontà degli elettori che però non hanno trovato una quadra sin dall’insediamento della giunta regionale. Ma si sa i volti nuovi all’interno di palazzo Moffa hanno voluto assaporare la sensazione di sedere per la prima volta a palazzo Moffa. I consiglieri, poi, che hanno cambiato coalizione hanno fatto la voce grossa per ottenere posti di prestigio ed una Opposizione per lo più firmata dai 5 stelle che non hanno digerito la sconfitta dichiarando di essere molto severi nell’operato della maggioranza. Dopo aver superato questo inghippo il presidente é andato avanti ma l’aver scelto un segretario di partito al posto degli eletti, pardon delle elette nelle fila della lega, non ha avuto largo consenso in aula: una volta dalla prima eletta Aida Romagnuolo, una volta da Filomena Calenda. E’ cosi che il presidente che forse nemmeno lui era propenso a scegliere Mazzuto, scelta fatta solo dietro il pressing di Matteo Salvini, é andato avanti lo stesso. Ma si sa quando ci si avvicna a metà mandato é necessario apportare dei correttivi soprattutto quando in aula i voti sono risicati. la staffetta per la nomina del presidente del Consiglio, Salvatore Micone ha portato inutilmente a modificare persino lo Statuto per continuare imperterrito per tutta la durata della legislatura. E per ingraziarsi Quintino Pallante che a quella carica ambiva, lo ha nominato Sottosegretario alla presidenza della Giunta ma dal costo aggiuntivo di 100mila euro l’anno. Consigliere Pallante ad oggi non ha portato nessuna soluzione ai tanti problemi in agenda. Il presidente Toma annuncia che avrebbe apportato delle modifiche tra Natale e Capodanno ma nel frattempo é arrivato di nuovo il dictat di Salvini per la riconferma di Luigi Mazzuto all’nterno della Giunta regionale. Sta di fatto che oggi la Lega in Consiglio regionale non ha rappresentanza dal momento che le due consigliere Romagnuolo e Calenda sono state espulse dal movimento. Il buon presidente cosi incontra la Calenda che le giura fedeltà in termini di voti in Consiglio regionale. Dopo le esternazioni fatte alla nostra emittente da parte del consigliere Andrea Di Lucente nei confronti dell’assessore Luigi Mazzuto oggi gli fanno da eco quelle del presidente del Consiglio Salvatore Micone anche se la questione messa in risalto si riferisce al tema attività produttive sulla possibile chiusura della Unilever di Pozzilli. Una questione però che dovrebbe coinvolgere in questo caso più l’assessore alle attività produttive Vincenzo Cotugno che la delega di Mazzuto. Ma si sa Cotugno si sta ancora riprendendo dalle magnifiche sagre e festarelle estive ed evidentemente ancora non se ne rende conto con il motto in Molise: u’ turism si magnn’la cultura. Sta di fatto, che questi malumori suonano come una mancanza di tranquillità che alla lunga potrebbe essere pagata a caro prezzo dalla maggioranza. Una cosa é certa nessuno vuole andare a votare perché il superenalotto per molti é già capitato una volta e potrebbe non aversi più. E, questo, molti consiglieri lo sanno benissimo.