REGIONE, CONCORSI ILLEGITTIMI MA NON RITIRATI

Torniamo sulla questione dei bandi di concorso pubblicati dalla Regione Molise e che le consigliere di Parità hanno impugnato, dopo avere chiesto inutilmente alla regione di revocarli in autotutela, perchè presenterebbero profili di illegittimità dovuti alla mancata considerazione per i dislessici. Sulla questione le stesse consigliere di Parità, Giuditta Lembo e Giuseppina Cennamo, avevano sollecitato la stessa Garante regionale dei diritti della persona, Leontina Lanciano, ad intervenire essendo suo precipuo dovere farlo. La stessa, prima ha ritenuto che la risposta fornita dalla struttura regionale potesse essere accolta, ovvero che i dislessici avessero dovuto fare richiesta per ottenere la concessione di misure dispensative lasciando alla Commissione esaminatrice di valutare l’adozione delle misure, poi, lo scorso 22 febbraio è tornata a scrivere alla Regione ritenendo che la stessa dovesse “riesaminare la legittimità degli avvisi pubblici e ad adottare, se del caso, ogni eventuale atto amministrativo che ritenga opportuno al fine di garantire, nell’espletamento delle richiamate prove concorsuali, una piena ed effettiva tutela degli interessi e dei diritti dei soggetti ritenuti ‘deboli’, quali – tra gli altri ed in particolare – quelli affetti da disturbi specifici dell’apprendimento”. La regione, però, non ha ritenuto annullare in autotutela i bandi e procedere ad eventuali correzioni. Così, tutto è finito dinanzi ai giudici del Tribunale amministrativo chiamati ad esprimersi sugli stessi. Nel frattempo, restano in piedi troppi interrogativi sul perchè questa protervia nel portare avanti bandi di concorso che se annullati dai giudici amministrativi porterebbero ad ulteriori ritardi e spese improprie così come già accaduto in altra situazione.