REGIONALI MOLISE, NEL CENTRODESTRA A FORZA ITALIA LA SCELTA DEL CANDIDATO PRESIDENTE

Nel centrodestra, in vista delle elezioni regionali in Molise, sembra essersi stabilito a livello di segreterie nazionali dei partiti che compongono la coalizione una sorta di pre accordo su come riempire le caselle delle candidature a presidente della Giunta regionale. Per il Molise la scelta sarebbe ad appannaggio di Forza Italia. Il Lazio di Fratelli d’Italia, la Lombardia della Lega. Questo sembra essere, al momento, il quadro che potrebbe comporsi. Veniamo alla scelta del candidato che andrà a correre per la presidenza della Giunta regionale in Molise. Forza Italia giocherebbe, al momento, su Donato Toma, Nicola Cavaliere e Francesco Roberti. L’uscente Donato Toma ha in più occasioni cercato di rilanciare una possibile sua ricandidatura per il secondo mandato. Trovando, però, sulla sua strada il no secco espresso dal segretario della Lega, Matteo salvini al quale non è andata giù la scelta fatta dallo stesso presidente di estromettere dalla Giunta regionale l’esponente in quota Lega, Michele Marone. Una defenestrazione del politico termolese per fare posto a Filomena Calenda dopo che la stessa aveva ritirato la propria firma dalla mozione di sfiducia a Toma presentata dalle opposizioni. Su Toma, ancora, peserebbe un secondo no quello manifestato, in forma più sottile, da Fratelli d’Italia. Due no che significano una messa da parte del presidente uscente. Anche sulla eventuale proposizione del nome dell’assessore all’agricoltura, Nicola Cavaliere, si appunterebbero non pochi distinguo anche a seguito della sua bocciatura nella corsa per un posto al proporzionale del Senato dovuta, soprattutto, ad una scarsa attività nel campo proprio del settore agricolo come più volte denunciato dalle organizzazioni di categoria. Outsider, a questo punto, potrebbe essere il nome di Francesco Roberti, sindaco di Termoli. Ma potrebbero esserci ulteriori sviluppi anche perchè il nominativo deve essere di gradimento anche tra gli altri partiti delal coalizione. E, al momento, quello di Donato Toma appare il più indigesto e potrebbe segnarne la mancata ricandidatura.