Reddito di residenza: l’ultima trovata ‘infelice’ della Regione Molise
I tanti che giudicano una castroneria il reddito di cittadinanza, soprattutto perché oggettivamente attenua la spinta a cercarsi un lavoro, hanno ora l’ennesimo strumento assistenziale per mettere alla prova i propri nervi, già decisamente logorati dalla “creatività” della politica contemporanea. La novità, o presunta tale, si chiama “reddito di residenza attiva” (non è chiaro quale sia quella passiva): grazie ad un bando pubblico della Regione Molise, che ogni tanto prova a farsi notare principalmente per archetipi del genere, questo “storico” parto si concretizzerà il prossimo 16 settembre nella nostra piccola regione . Di cosa si tratta? In sostanza il “Babbo Natale molisano” offre 700 euro al mese per tre anni a chi è disponibile a trasferire la residenza in un paese delle province di Campobasso o Isernia con meno di duemila abitanti e gestire un’attività commerciale per almeno cinque anni. L’auspicio di questo “dono istituzionale”? Ripopolare i paesi-fantasma, che sono tantissimi. E per chi già ci abita? Nessun provvedimento. E in quale contesto vanno dati questi fondi? Nessuno lo sa. E, poi, il pagamento sembra essere elargito a fronte di una sorta di “penitenza”: ti diamo soldi perché siamo coscienti che vivere in un paesetto isolato di questa terra montuosa, dal clima rigido, con pessime infrastrutture, può costituire un sacrificio. Le bellezze paesaggistiche e storiche di questo territorio, le tipicità dell’agricoltura, i millenari tratturi e gli ultimi prodotti dell’artigianato, passa tutto in secondo piano. Un altro passo falso.