PRONTO SOCCORSO ISERNIA, UN INFERNO
Più di 20 malati all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Veneziale di isernia. Altri in attesa fuori dalla struttura sanitaria stipati nelle ambulanze. L’unico medico in servizio, per mancanza di personale, in condizioni disastrate. Posti letto in ospedale, disponibili per i pazienti che necessitano di ricovero, non ci sono come nel resto della regione. E’ quanto si è registrato nuovamente questa mattina all’ospedale di isernia. Un vero e proprio inferno. A sottolinearne la criticità la dottoressa Daniela Padula del Servizio Isernia 118 che ha denunciato le sempre crescenti difficoltà nei ricoveri di pazienti al Pronto soccorso.
Denunce più volte cadute nel vuoto, non raccolte dall’Asrem e situazioni divenute esplosive e pericolose per la stessa salute di quanti si rivolgono al pronto soccorso. Come è tornato a sottolineare il primario del Pronto soccorso, Lucio Pastore. “Scendere in ospedale per lavorare e trovare l’inferno. Più di 20 malati all’interno del pronto soccorso ed altri in attesa fuori. L’unico medico in servizio, per mancanza di personale, in condizioni disastrate. Persone che attendono buttati su barelle una risposta di cura che è sempre più difficile dare. Arrivano nella stessa giornata tre colleghi venezuelani, che cmq ringraziamo,che debbono comprendere come gestire il lavoro in questo inferno. Posti letto in ospedale, disponibili per i pazienti che necessitano di ricovero, non ci sono come nel resto della regione. Non esiste un territorio che risponda alle esigenze di questi pazienti che continuano ad affollare i nostri locali. Coinvolta la direzione ospedaliera per avere un aiuto, nessuno si presenta e risponde. Ci caricano soli di ulteriori problemi burocratici in un inferno senza limiti determinato da questa malagestione. Questo è il risultato finale di una classe politica indecente che negli ultimi 20 anni ha gestito il territorio. Il Molise sta morendo per loro ed il disastro sociale della distruzione di un sistema sanitario pubblico ricadrà su tutta la popolazione. Non credo che ci siano speranze di uscire da questo inferno. Non si vede un futuro decente per il nostro sistema sanitario disastrato e non c’ è neppure la forza di reagire perché tutta questa melma generata dalla politica viene riassorbita come muro di gomma. Cosi non è più possibile andare avanti e diventa inutile qualsiasi sacrificio”.