PNRR, UN TRENO DI RISORSE A RISCHIO PER IL MOLISE
Il pericolo più grande che sta correndo la regione Molise è quello di perdere il treno delle risorse destinate attraverso il Piano di ripresa e resilienza. E rischia di perdere risorse importanti proprio nel bel mezzo della tempesta dovuta agli aumenti di gas ed elettricità che rischia di mettere in ginocchio non poche imprese in un territorio già falcidiato dalla contingenza negativa. Le risorse già venute meno rispetto agli impianti idrici, per la mancata attivazione dell’egam nei tempi, ne è già un primo esempio tangibile. Fuori, poi, dai piani delle Ferrovie per la realizzazione di una nuova tratta capace di congiungere l’adriatico con il Tirreno tra Termoli e Venafro, contrariamente a quanto impostato per altre regioni, ne è un altro esempio in negativo. Ma rischiamo anche sull’ambiente considerato che si profilano solo interventi per un nuovo, ennesimo parco eolico tra San Martino in Pensilis ed Ururi e ancora un impianto di smaltimento rifiuti nell’area del venafrano già alle prese con l’inquinamento da polveri sottili. Senza parlare della contrazione dei fondi per lo stesso sistema universitario. E tutto questo nell’assenza del Consiglio regionale che ancora ieri è rimasto intrappolato da mozioni e interpellanze. Ma senza una discussione strategica e programmatica su cosa fare dei fondi del Piano di ripresa e resilienza, di quelli europei e senza il coinvolgimento della politica a livello romano dove il peso, non quello demografico, ma quello di leadership è praticamente allo zero. Ma perdendo il treno delle risorse perchè privi di una strategia programmatica, di una visione politica su cosa fare in questo territorio diventa complicato assai immaginare di guardare al futuro.