Piccoli comuni, arrivano i fondi
Due provvedimenti adottati dalla Giunta regionale e che riguardano i piccoli comuni di cui il Molise ne vanta a decine. Sono realtà “eroiche”. Resistono alla desertificazione demografica, tenacemente tengono accesa la fiammella della speranza nel futuro, si aggrappano alle tradizioni, avvertono nel profondo il sentimento di appartenenza che li lega al luogo dove sono nati e intendono morirvi. Per i comuni da 1000 abitanti in giù arriveranno sostegni economici e finanziari per mantenere o, meglio, migliorare i servizi essenziali, quelli di cui non si può fare a meno per vivere: sanità e assistenza, per dire. Quindi prenderà forma e sostanza il cosiddetto reddito di residenza attiva: sostegno economico e finanziario in favore di coloro che scelgono di andare ad abitare in comuni che non superano i 2000 abitanti. Due buone notizie, davvero. Soprattutto per la nostra realtà territoriale, la nostra rete amministrativa che, tolti i capoluoghi Campobasso e Isernia e i centri maggiori (Termoli, Boiano, Riccia, Trivento, Larino, Venafro, Agnone …), si identifica in piccole collettività cariche di storia, di tenacia e di perseveranza. A queste realtà che hanno il merito di presidiare e tutelare l’ambiente e il territorio, soprattutto nelle zone marginali interne, deve essere dato un riconoscimento, un attestato pratico che li aiuti ad esistere e, in molti casi, a resistere. Le due misure illustrate da Toma vanno decisamente in quella direzione. E non dovrebbero tardare ad arrivare. La giunta regionale, infatti, ha approvato lo schema di protocollo d’intesa da sottoscrivere col ministero dello Sviluppo economico. Un ponte tra Regione e Stato. E un atto di fiducia verso coloro che sono il corpo e spesso la vera anima della Nazione.