OSPEDALE SAN TIMOTEO, L’EMBLEMA DEI GUASTI DELLA GESTIONE SANITARIA

Quanto registrato all’ospedale San Timoteo di Termoli, è l’emblema del caos che ha regnato nella gestione della sanità in Molise. Nei fatti, il nosocomio termolese è divenuto un ospedale Covid, con un intero reparto dedicato esclusivamente al Covid che ha registrato picchi di ricoveri con circa venti pazienti che presentavano seppure sintomi non gravi. Nel periodo di massima pressione sul nosocomio bassomolisano, lo ricordiamo, venne anche allestito l’Ospedale da campo gestito dalla Croce Rossa Italiana, che doveva servire proprio per alleggerire la pressione sulla crescente domanda di ospedalizzazione che veniva in quel momento dal territorio, considerando anche che ci si è ritrovati a dover fronteggiare la maggiore aggressività e contagiosità del virus dovuta alla variante inglese. Ospedale da campo poi riconvertito in primo centro vaccinale per la città adriatica. Poi, l’inaugurazione del container di 10 posti letto per la Terapia Intensiva che resta desolatamente vuoto anche perché da alcuni giorni l’ospedale San Timoteo di Termoli è Covid Free. Una notizia che viene colta come auspicio da quei medici e infermieri che per diverse settimane hanno lottato insieme ai pazienti senza mai fermarsi, a ritmi insostenibili. Infine, il caso dei due anestetisti trasferiti dall’Asrem al Cardarelli di Campobasso. Quindi, il cambio di passo con un solo trasferimento dopo le proteste dei dirigenti medici del San Timoteo per il rischio di dovere bloccare le urgenze visto che in servizio sono rimasti solo 6 unità. Quanto racchiuso in pochi mesi all’ospedale San Timoteo di Termoli è la fotografia della confusione nella gestione del sistema sanitario regionale.