ORA SI ABBATTE ANCHE LA SANITA’ ACCREDITATA

L’unica regione del Centrosud “dissanguato” sul piano della sanità e la quinta in Italia tra le virtuose che hanno prodotto un saldo attivo di mobilità sanitaria, cioè residenti di altre regioni che sono venuti in Molise a curarsi è proprio la nostra regione. E’ quanto emerge nell’ultima proiezione statistica. In attivo solo i saldi di Lombardia, che guida la classifica, poi Emilia, Toscana, veneto, Molise e Friuli Venezia Giulia. In piccolo Molise quinto in Italia a produrre ricchezza sanitaria e unica regione del Centrosud. Ebbene, dinanzi a questo dato, con l’ultimo decreto a firma del commissario ad acta della sanità, donato Toma e del sub. Giacomo Papa vengono stoppate proprio le strutture sanitarie molisane che producono mobilità attiva. Un assurdo nei fatti. Anche perchè, dopo avere raso al suolo la sanità pubblica non più appetibile per i medici e con tagli e prestazioni che costringono molti pazienti a doversi portare fuori regione per curarsi, aumentando la mobilità passiva a tutto danno delle flagellate casse regionali, ora si va a radere al suolo anche quella privata accreditata. E’ pur vero che l’Amministrazione regionale , a garanzia del mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario in sede di programmazione sanitaria, deve garantire da una parte l’appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e dall’altra l’efficientamento nell’uso delle risorse pubbliche. Ma frenare la possibilità di aprire a pazienti di fuori regione evita alla regione di incassare preziose risorse finanziarie. Nel decennio 2011-2021 sono entrati nel perimetro di competenza regionale per via, appunto, di un saldo decisamente in attivo tra chi parte e chi invece arriva in Molise ben 271 milioni di euro. Così, nel “deserto” delle regioni letteralmente dissanguate dalla mobilità passiva dei viaggi della salute si salva solo il Molise. Perchè, allora, frenare gli extraregionali? Siamo già abbastanza dissanguati per continuare in un ‘emorragia senza fine.