OPERE FERME, IN MOLISE NE SONO TROPPE
Sono 300 i milioni di euro che l’assessorato regionale del Molise ai Lavori pubblici ha ancora fermi in cassa per le cosiddette opere incompiute. E’ il dato negativo più alto tra le Regioni italiane. Una serie di infrastrutture, non solo viarie, che avrebbero potuto dare un disegno diverso al territorio molisano e, soprattutto, migliori servizi in termini di comunicazioni stradali e strutture sanitarie. L’elenco ufficiale parla di strade di fondovalle come la Fresilia, per la quale i 40 milioni di euro sono stati definanziati per non perderli; della castellelce c la strada progettata per collegare i Comuni di San Felice del Molise, Mafalda, Tavenna, Palata e Acquaviva Collecroce alla fondovalle Trignina che solo, ora, dopo 16 anni, sembra che possa vedere l’indizione della gara di appalto; Mentre ferme continuano a restare il completamento del collegamento tra Castelmauro e la Bifernina, il completamento del nuovo ospedale di Agnone, nonché il completamento della diga di Guardiaregia e strutture destinate agli alloggi popolari. Risposte alle quali avrebbe dovuto dare l’assessore regionale Vincenzo Niro che, al contrario, non è riuscito a dare un impulso ai completamenti di opere pubbliche ferme da anni e sulle quali, tra l’altro, ci sono pure i soldi stanziati dai relativi ministeri. Non è un caso, allora, che per le opere compiute proprio la Regione Molise sia la prima della specifica graduatoria tra quelle italiane che presenta un quaderno negativo nonostante sia la Regione che ha la maggiore necessità di infrastrutture