Operazione Alcatraz, D’Angelo: “Sono spacciatori di morte”
CAMPOBASSO. Si va delineando sempre di più il ruolo predominante delle donne all’interno della famiglia che gestiva il traffico di sostanze stupefacenti nella città di Campobasso. Traffico stroncato dagli uomini della Questura di Campobasso all’interno dell’operazione ‘Alcatraz’. L’attività di spaccio era diretta nella maggior parte dei casi a giovani e giovanissimi e che arrivava a fruttare anche tremila euro al giorno. La moglie del capofamiglia, attualmente in carcere e che dalla casa circondariale di Campobasso era stato trasferito nei mesi scorsi nel Lazio, aveva di fatto preso in mano le redini dell’attività di spaccio, quest’ultimo avveniva anche con la complicità della madre dell’arrestato arrivata a nascondere la droga nel pannolone. E sono impressionanti i dati che riguardano quello che è ‘lo spaccio di morte’ così come lo ha definito il procuratore della Repubblica Nicola D’Angelo in città, anche quattro chili di droga al mese , che sottolinea come larga parte dei reati che vengono commessi sul territorio restano riconducibili proprio allo spaccio di droga. Furti, rapine , estorsioni tutti reati riconducibili al mercato della droga che è quanto sta emergendo in queste ore, intanto si intensifica il lavoro già capillare sul territorio di tutte le Forze di Polizia costantemente impegnate nel contrasto al consumo e allo spaccio di droga.