Mozione di sfiducia a Toma. Martedì 7 luglio il Consiglio regionale
La settimana politica alle porte potrebbe essere la più importante dall’inizio della legislatura, almeno per quel che concerne la tenuta della maggioranza di centrodestra. Previsto, infatti, per domani 7 luglio il Consiglio regionale in cui si discuterà della mozione di sfiducia, presentata due settimane fa, dalle forze di minoranza. La sfiducia porta la firma degli otto consiglieri dell’opposizione, appartenenti al Movimento 5 Stelle e Pd: Greco, Manzo, De Chirico, Primiani, Fontana e Nola per i 5 Stelle, Fanelli e Facciolla per il Pd. Nonostante l’ex governatore Michele Iorio abbia già fatto sapere che non voterà la fiducia a Toma, appare difficilmente percorribile l’ipotesi di un suo voto di sfiducia accanto a Pd e M5S; più probabile una sua astensione. Resta da sciogliere il nodo relativo alle due consigliere Romagnuolo e Calenda, elette della Lega e successivamente espulse dal Carroccio. Il loro voto potrebbe essere decisivo, se non per la caduta del governo Toma, per determinare ufficialmente una spaccatura all’interno della maggioranza che per mesi è rimasta sotto traccia, soprattutto dopo la formazione del Polo Civico. Almeno apparentemente, dunque, appare difficile il raggiungimento degli undici voti che comporterebbe la fine anticipata della legislatura e caduta del governo Toma. Se la mozione di sfiducia non dovesse sortire effetti traumatici per il governatore e la Giunta, il nodo principale da sciogliere, per una maggioranza tutt’altro che stabile, sarà quello relativo al neo Assessore in quota Lega Marone, tutt’altro che gradito ai consiglieri di maggioranza. Una situazione, dunque, quella della Giunta regionale e di Donato Toma tutt’altro che serena.
Enrico Fazio