METROPOLITANA LEGGERA, UNO SCANDALO DA 24 MILIONI DI EURO
La Regione Molise, finalmente, cancella la bruttura della Metropolitana leggera e soppresse le corse ferroviarie tra Campobasso e Termoli. Purtroppo sono stati buttati al vento 24 milioni di euro per il progetto della Metropolitana leggera e 2 milioni di euro l’anno dal 2020 ad oggi per il costo del tragitto su Termoli. Queste le tappe della storia. Nel 2003 la struttura del Patto territoriale del Matese e il Comune di Campobasso, affidarono “uno studio preliminare di fattibilità” per la realizzazione di un sistema di mobilità leggera urbana ed extraurbana alla Proter , della quale era socio l’architetto Paolo di Laura Frattura. L’incarico era quello di “studiare un sistema di mobilità veloce tra il comune di Matrice e il comune di Bojano . La Proter immaginava di ritmare corse metropolitane ogni mezz’ora nelle fasce orarie più acute, di un’ora in quelle morte garantendo che sarabbero stati almeno settemila i pendolari, a farne uso quotidiano. Sul progetto, in fase successiva, vengono messi 24 milioni di euro per la realizzazione delle infrastrutture. Senza intaccare per nulla il percorso ferroviario fermo alla fine del 1800. I lavori sono stati completati e le spese che corrono addebitate da rete ferroviaria italiana alla Regione nel contratto decennale. Ma la Metropolitana non è mai entrata in funzione perchè occorrerebbero 7 milioni di euro per l’acquisto dei mezzi e 24 milioni di euro per abbattere i tre passaggi a livello all’interno della città di Campobasso. Nel frattempo, però, l’allora presidente della Giunta regionale, Donato Toma, intese fare ripartire dal 9 agosto 2020 dopo una conferenza stampa, quattro corse due di andata e altrettante di ritorno tra Campobasso e Termoli. Due ore di viaggio per coprire 75 chilometri e con una decina di biglietti al giorno venduti e due milioni di euro annui pagati a rete ferroviaria italiana. Finalmente tutto cancellato. Ma vuoi mettere? Il treno è sempre bello