Mentre in Molise la sanità pubblica muore, la Giunta regionale alza lo stipendio alla vice-commissaria

Mentre resta aperta la questione del piano operativo sanitario adottato dal commissario alla sanità, donato Toma, con i numerosi ricorsi dinanzi al Tar per i troppi tagli ancora inferti al sistema sanitario regionale, rimbalza la delibera di Giunta regionale numero 363 del 29 ottobre scorso, con la quale si stabilisce l’aumento del 20% dello stipendio percepito dalla Vice commissaria della sanità, Annamaria Tomasella. Così, mentre continuano a mancare fondi per garantire servizi e prestazioni ai cittadini, continua invece a mantenersi alta la spesa per i vertici sanitari nonostante, pure, le criticità non risolte nel sistema. Ricordiamo che lo stipendio annuo della vice commissaria è di 130mila euro. Ora, con la delibera in essere lo stipendio aumenterà del 20%, vale a dire l’equivalente di altre 27mila euro sempre da prelevare nelle tasche dei molisani. L’ulteriore spesa viene giustificata per lo svolgimento della funzione sub commissariale a causa della notevole distanza intercorrente tra la sede della struttura commissariale, Campobasso, e il luogo di residenza della dottoressa, Tomasella in alta Italia. E l’aumento è a decorrere retroattivamente dal 12 aprile scorso. Così, nel mentre servizi e prestazioni sanitarie si riducono sempre più, che diventa difficile assumere personale, i costi dei vertici, invece, continuano a lievitare. Ma la domanda che si pone è: quali risultati per i cittadini si hanno? A giudicare dai fatti, nessuno. Tutt’altro.