Iva evasa sulle auto, inchiesta che fa scalpore
Iva evasa sulle auto, inchiesta che fa scalpore
Ha generato scalpore a Campobasso l’operazione in corso sul giro di auto di importazione messe in vendita a prezzi più bassi di quelli previsti sul mercato e che avrebbe comportato un’evasione Iva pari quasi a cinque milioni di euro. A scoprire gli illeciti sono stati gli uomini della squadra mobile su disposizione della Procura di Campobasso a seguito di un controllo da parte dell’Agenzia delle entrate su immatricolazioni di auto tra gennaio 2014 e il 30 aprile 2017.
Per due persone, il procuratore Nicola d’Angelo aveva chiesto l’arresto, per quattro, invece, i domiciliari. Provvedimento, però, che il Gip Veronica D’Agnone ha invece ritenuto di dovere rigettare. Se ne riparlerà il prossimo 16 gennaio davanti ai giudici del tribunale del Riesame. A presentare il ricorso la stessa Procura che ha ribadito il provvedimento come presentato. Ad avere destato l’attenzione della Guardia di Finanza, il giro delle interposizioni di società utilizzate per l’acquisto e la vendita fittizia di merci per consentire l’effettiva transazione commerciale ed evadere, in questa maniera, l’Iva. In pratica, l’auto veniva acquistata da una società fittizia che a sua volta la rivendeva a società vere o privati attraverso fattura ma senza versare la corrispondente Iva. Così l’ultimo acquirente poteva usufruire della detrazione d’imposta comprovata dalla fattura di acquisto e, dunque, di potere praticare prezzi inferiori a quelli di mercato. Da qui la richiesta di arresto per due degli autori del giro e dei domiciliari per altre quattro persone con le accuse che vanno dall’associazione per delinquere alla truffa.