IRRIGAZIONE, IN BASSO MOLISE PROTESTE PER L’AUMENTO DEL COSTO DELL’ACQUA
In ginocchio le imprese agricole del basso Molise per l’aumento del costo dell’acqua per l’irrigazione di oltre il 40 percento. Si chiama in causa l’assessore regionale all’agricoltura, Nicola Cavaliere, che fino a questo momento non è riuscito a fare chiudere la partita del debito del Consorzio di bonifica di Termoli e Larino alle prese con un disavanzo di oltre 20 milioni di euro. Così, l’aumento del costo dell’acqua di oltre il 40 percento si somma alle imminenti rate dei consumi irrigui 2021, 2022 e all’acconto per il 2023. Pertanto, le associazioni agricole chiedono alla Regione di fare la sua parte, non lasciando che l’impatto di tutte queste spese gravi sulle spalle delle sole aziende agricole. Ancora, che l’ente regionale deve procedere al risanamento del Conzorzio di bonifica che, come si diceva, presenta un disavanzo di oltre 20 milioni di euro.
Secondo le associazioni agricole, chi aveva speso per irrigare i campi 50mila euro, dovrà pagarne 70mila, oltre a saldare i consumi vecchi, una situazione insostenibile, a cui si uniscono piccoli problemi di gestione. Non a caso si è passati nel distretto basso molisano da un consumo di 9 milioni di metri cubi d’acqua a 2 milioni. Un dato che evidenzia la crisi del settore agricolo. E tutto questo mentre incombe il progetto della Regione Puglia di prelievo di acqua dal Liscione per irrigare i campi della Capitanata a costi praticamente zero. E il silenzio dell’assessore regionale all’agricoltura, Nicola Cavaliere, per gli agricoltori basso molisani è inconcepibile.