Impianto ossigeno Cardarelli, inchiesta in corso
Esiste una relazione tra l’impianto di ossigeno fatiscente, costruito oltre 15 anni fa e in stato di deterioramento, e le morti al quinto piano dell’ospedale Cardarelli, dove è stato ricavato il reparto di sub intensiva dedicato al covid-19 e dove sono in funzione contemporaneamente decine e decine di Ventilazioni polmonari?
È una domanda alla quale il procuratore capo Nicola D’Angelo vuole dare una risposta.
Il giallo dell’impianto di ossigeno è stato inserito nella inchiesta su sanità e gestione emergenziale pandemica in Molise.
I carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione coordinati dal luogotenente Mario Di Vito hanno acquisito in ospedale tutta la documentazione tecnica, affiancati dai due periti nominati dalla Procura, un medico e un ingegnere clinico ai quali è stato assegnato il compito di relazionare sull’impianto, sulla sua capacità, sulla sua sicurezza.
Quanto ossigeno può erogare la montante di gas medicinali che risale la struttura di Contrada Tappino fino al quinto piano?
Per quante maschere e caschi di ventilazione può bastare?
E così, l’impianto di ossigeno del Cardarelli è ora all’attenzione della Procura della Repubblica di Campobasso, che ha ordinato una perizia tecnica per accertare l’eventuale malfunzionamento delle condotte.
I tubi che trasportano ossigeno salvavita sono in fase di sostituzione soltanto adesso, a un anno di distanza dall’inizio della pandemia e in seguito a una determina la numero 24 dello scorso 18 febbraio a firma del responsabile della manutenzione ospedaliera, che ha disposto di affidare a una ditta i lavori per la nuova montante di gas medicinale al servizio dell’ospedale.