IL PARLAMENTO RIELEGGE MATTARELLA. IL VOTO DEI RAPPRESENTANTI MOLISANI
Con il ritorno a Mattarella la politica ha dimostrato tutta la sua incapacità. È tornata al punto di partenza dopo una settimana in bianco. Unità, sicurezza, continuità tre concetti solo per avere la certezza di restare in Parlamento per un altro anno. Dei parlamentari e rappresentanti regionali molisani, solo il senatore Fabrizio Ortis non ha ritenuto votare Mattarella e confermare, invece, il proprio voto per il giudice Nino Di Matteo. Il Mattarella bis, – ha detto – per quanto avente una sua evidente logica politica e istituzionale, rappresenta un atto di viltà politica indelebile ad opera dei partiti, incapaci di assolvere fino in fondo il loro compito di fronte ai cittadini e al Paese e di guardare oltre l’attuale quadro”.
“Pieno sostegno convinto, invece, da parte dell’onorevole di Forza Italia Anna Elsa Tartaglione: “In un momento così delicato, dove il nostro Paese chiede stabilità, non potevamo permetterci di creare rotture . Anche per l’onorevole antonio Federico: In questi giorni abbiamo sempre messo sul tavolo come condizione prioritaria la stabilità del Paese che continua ad attraversare un periodo difficile nel quale non ci si poteva permettere crisi al buio. Mentre il presidente della giunta regionale Donato Toma, ha definito la riconferma di Sergio Mattarella come “la soluzione ideale, la più auspicabile e non certo un ripiego. Mattarella in questo momento è il massimo che possiamo avere come capo dello Stato. Stesso concetto espresso dal presidente del consiglio regionale salvatore Micone
Voto convinto per Sergio Mattarella anche da parte delle deputate Rosa Alba Testamento e Giusy Occhionero che hanno ritenuto di avere fatto una scelta “con convinzione e soddisfazione per mettere ‘in sicurezza’ il nostro Paese”. Per andrea Greco: “Inutile girarci intorno: rieleggere il Capo dello Stato uscente è il segno lampante dell’attuale crisi del leaderismo politico in Italia.
Il Presidente Mattarella gode di un alto gradimento per l’opinione pubblica: è attualmente l’uomo delle istituzioni più ben voluto dagli italiani. Certamente, quindi, il voto di oggi rappresenta in parte una presa d’atto della volontà popolare. Ma la volontà era anche quella di offrire una soluzione diversa dopo sette anni di mandato.