Il Molise smantellato e il silenzio del presidente Toma
Nelle ultime settimane c’è stata una accelerata su alcune istituzioni pubbliche che hanno visto l’accorpamento con l’Abruzzo. Parliamo dell’Agenzia del demanio, del polo museale, del compartimento Anas. Solo per restare alle ultime situazioni emerse in cronaca. Una spoliazione continua che non ha trovato, nei fatti, interesse a livello regionale molisano. Ci si sarebbe attesa una levata di scudi. Al contrario, sembra che tutto sia passato liscio. Come se fossero normali cose, apparentamenti e non già la spoliazione del sistema istituzionale molisano. Che significa, in fatto di numeri, minori opportunità occupazionali e servizi spostati altrove. Significando, altrove, che per potere poi avere risposte bisognerà ricorrere nelle sedi dove oggi insistono i vertici regionali. Una presa di posizione da parte del presidente della giunta regionale, Donato Toma, si attendeva per fare sentire la voce dei molisani rispetto a questa spoliazione attraverso l’accorpamento delle direzioni. Una presa di posizione energica per fare comprendere le giuste ragioni di un territorio che già conosce problemi di non secondaria importanza e che rischia di restare azzoppato. Azzoppato anche nelle possibilità occupazionali e di erogazioni di servizi. Un silenzio che ha coinvolto, anche, la deputazione parlamentare molisana che, evidentemente, non si rende conto di cosa rappresenti il venir meno di istituzioni pubbliche sul territorio. Ecco perché il presidente della Giunta regionale non può restare in silenzio dinanzi alla continua spoliazione del territorio.