Il dilemma della politica molisana
Nessuno avrebbe potuto fare meglio dei nostri politici, neanche Shakespeare con il suo dilemma esistenziale del vivere soffrendo. Ma la matematica non è un’opinione e al momento, sul tavolo delle contrattazioni decisionali dei vari schieramenti politici, in seno all’Assemblea legislativa del Molise, pendono due soluzioni: la mozione di sfiducia a Donato Toma e la proposta di legge a firma del capogruppo dei Partito democratico Micaela fanelli (sulla incompatibilità del governatore tra le due cariche di presidente e di commissario ad acta).
Analizziamole:
La sfiducia a Donato Toma chiuderebbe, ove accolta e votata in Aula, la XII consiliatura, con un ritorno al voto e l’annullamento delle funzioni sia dei consiglieri regionali sia della giunta, perdita quindi per tutti delle ultime sei mensilità. Inoltre, come per legge, Donato Toma continuerebbe a gestire la ordinaria amministrazione.
La Proposta di legge della Fanelli, invece, ove licenziata dalle commissioni congiunte prima e quarta (circostanza improbabile), in Aula troverebbe ostacolo perchè incostituzionale.
I teoremi politici, anche se complessi, a volte appaiono chiari come le soluzioni aritmetiche semplici: a nessuno interessa porre fine al Governo Toma, i giochi e la nuova geografia politica non sono ancora pronti, tra alleanze e individuazione dei candidati alla più alta carica regionale.
La confusione messa in atto da alcuni ex alleati del presidente, e ordita dai restanti reali o finti oppositori, serve solo a definire nuovi assetti e collocazioni in vista delle prossime regionali, ormai alle porte.