GEMELLI E NEUROMED PRONTI A DIMETTERE I PAZIENTI
Mentre la Regione Molise pubblicizza, dove si e dove no, a chi si e a chi no l’introduzione del Fascicolo sanitario elettronico e senza una gara ad evidenza pubblica, mette a rischio i pazienti che sono ricoverati presso le strutture private accreditate. Infatti, che fine faranno i pazienti molisani oggi ricoverati nelle strutture sanitarie private accreditate di Gemelli Molise e Neuromed se dovessero essere messe in atto le decisioni assunte dalle due strutture di trasferire in altri ospedali quanti ricoverati? E’ l’interrogativo che gira in queste ore dopo le due lettere inviate dalle strutture private che si sono viste recapitare dalla Direzione della salute della Regione molise una comunicazione nella quale si riporta che “non si provvederà ad accettare e contabilizzare le fatture emesse da codesta struttura e afferenti alle prestazioni di assistenza ospedaliera e specialistica ambulatoriale erogate nell’ultimo bimestre del 2022.”
Sia Neuromed, sia il Gemelli hanno scritto al ministero della Salute per esporre “la gravità delle conseguenze di quanto imposto con la comunicazione fatta dalla Regione Molise e, in risposta alla quale, hanno dichiarato l’intenzione di volere trasferire i pazienti ricoverati. Il Gemelli, infatti, ha chiesto a vari enti, tra cui il ministero della Salute e degli Interni “la immediata presa in carico e trasferimento dei pazienti ricoverati (e programmati) oltre 100 , in altra struttura sanitaria qualificata in modo da garantire in maniera piena la tutela della salute degli stessi.”
Stesso discorso per Neuromed che ha comunicato di “essere costretto a dimettere tutti i pazienti attualmente ricoverati – oltre 150 – chiudere la struttura, non eseguire più le prestazioni sanitarie e sospendere, senza alcuna retribuzione, tutto il personale (circa 1000 addetti)”. Entrambe le strutture hanno chiesto alle autorità di fornire disposizioni su come operare, addebitando sin da ora alla struttura commissariale qualunque danno risultato arrecato alla salute dei ricoverati.”