FRANA CASTELPIZZUTO, DIECI INDAGATI
Castelpizzuto isolato da due anni e mezzo. Dopo una prima udienza rinviata per alcune mancate notifiche, è stata fissata al 1° febbraio prossimo l’udienza del Gup del tribunale di Isernia che dovrà decidere se i dieci indagati andranno a giudizio accusati di frana colposa.
Un reato che prevede da cinque a dodici anni di carcere. Tra i dieci indagati dalla Procura, imprenditori, amministratori, tecnici pubblici e privati e funzionari della Regione e del Suap del Comune di Isernia. Nomi pesanti e abbastanza noti, su cui però vige il riserbo fino all’eventuale rinvio a giudizio. Si tratta di persone importanti che ancora oggi svolgono ruoli e funzioni di rilievo anche in enti pubblici.
La storia risale al 2021, quando una frana provocò lo smottamento della strada provinciale 21 per Castelpizzuto e il conseguente isolamento del paese. La frana, stando all’ipotesi accusatoria della procura, sarebbe stata causata da alcuni lavori di ampliamento di uno stabilimento di acqua minerale.
Su disposizione dell’autorità giudiziaria, la Polstrada di Isernia eseguì ben due sequestri dell’area interessata dalla frana. “Le indagini – spiegò a suo tempo la Questura in una nota – avevano portato al sequestro dell’intera area, condotte dalla Polizia Stradale e coordinate dal Sostituto Procuratore Alessandro Iannitti, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica Carlo Fucci. I rilievi avevano interessato i lavori condotti all’esterno dello stabilimento della Santacroce Srl”. “L’ipotesi al vaglio degli inquirenti – concludeva la nota – è che la frana era stata causata dai lavori, ancora in esecuzione, per l’ampliamento dello stabilimento industriale stesso”.
Dopo i sequestri, ci sono stati anche accertamenti tecnici, da parte di un Consulente nominato dalla Procura della Repubblica, ed approfondimenti inerenti alla regolarità delle autorizzazioni presso gli enti locali competenti”.
Alla fine la richiesta di rinvio a giudizio per frana colposa nei confronti dei dieci indagati.