FANELLI: SCUOLE MUSICALI DA RIFINANZIARE

“Da diversi anni, in Molise non è più concesso il contributo su base annuale per la programmazione di corsi comunali ad orientamento musicale e bandistico, generando così un vulnus formativo e culturale verso queste attività di studio, che hanno sempre rappresentato un fiore all’occhiello per tante comunità e per tanti artisti locali che le hanno frequentate”. Lo scrive il capogruppo del Pd, Micaela Fanelli. “Al fine di dirigere con maggiore incisività l’intervento della Regione Molise in questo settore, dopo la presentazione di una legge di riforma generale del settore cultura, mi sono fatta promotrice di una specifica proposta di legge in Consiglio regionale, affinché si adotti un programma comune dove vengano individuati priorità di programmazione, di finanziamento e di indirizzo socio-didattico per le scuole di musica comunali, anche funzionali ai percorsi bandistici.

La storia delle Scuole Civiche in Italia e in Molise, infatti, ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi, rispetto ai tradizionali percorsi didattici (conservatori statali di musica, licei musicali), un altro validissimo e complementare strumento per la promozione, produzione della musica moderna e della cultura tradizionale ed etnico – popolare, soprattutto per la fascia di età a cui si rivolge: bambini e adulti di tutte le età.

L’obiettivo della proposta di legge, dunque focalizza due direttrici di intervento: la qualificazione dello status giuridico e la progettazione/programmazione delle attività di autonomia didattica.

La Scuola Civica di Musica, operando attraverso la realtà comunale, ed essendo parte integrante di tale ente, oggi realizza le proprie attività soltanto attraverso l’impegno finanziario dell’amministrazione comunale. Questo implica un notevole ed evidente impedimento alla crescita delle stesse, che oggi hanno bisogno di una maggiore certezza economica per svolgere in pieno i programmi didattici che prevedono anche molte iniziative aggiuntive: bande comunali, concerti, convegni, seminari, mostre, concorsi, formazione di gruppi, orchestra civica del Molise, gemellaggi e scambi culturali con altre realtà extraregionali.

Un riconoscimento dello status di scuola civica aumenta, dunque, il prestigio delle attività culturali sul territorio regionale e una certezza finanziaria per lo svolgimento delle attività.

Il supporto della Regione Molise a questo indirizzo culturale, rappresenterebbe non soltanto una innovazione a cui sono giunte poche regioni d’Italia, ma può creare i presupposti affinché i talenti artistici promossi sul nostro territorio abbiano la possibilità di crescere a casa propria, senza essere costretti a migrare verso centri di produzione culturale fuori regione.

Dunque, il riconoscimento delle Scuole Civiche di Musica, la programmazione delle attività di autonomia didattica, il finanziamento erogato a favore dei Comuni, singoli o associati, che sostengono e promuovono queste attività, rappresenterebbe per il Molise la chiave di volta per l’organizzazione e la promozione delle attività culturali della nostra regione, aumentando così l’occupazione lavorativa e le attività concertistiche, dando linfa all’economia di settore che non ha nulla da invidiare ai tradizionali bacini occupazionali, rappresentando anche una soluzione realistica agli annosi problemi della disoccupazione in campo musicale.

L’approvazione della proposta di legge, alla cui stesura e proposta hanno collaborato diversi esperti di settore – che ringrazio – potrà, infine, offrire maggiori e durature certezze ai Comuni che promuovono la cultura di non essere abbandonati, ma considerarti in un’ottica di programmazione regionale che sa superare i localismi, guardando avanti con lungimiranza e dando voce a un settore da anni sottostimato.