Famiglietti: crinali molisani da tutelare
“Al mio arrivo in Molise ho trovato sulla scrivania richieste per costruire in quel piccolo territorio oltre tremila pale eoliche, quasi una per chilometro quadrato, ovviamente tutte da dislocare su quei medesimi crinali e da realizzare in una regione che, di suo, aveva già raggiunto la quota percentuale di energia da produrre da fonti rinnovabili”. A dirlo, oggi, in un’intervista al Giornale dell’Arte è Gino Famiglietti che per cinque anni è stato direttore della Soprintendenza regionale del Molise. “Nei 5 anni della mia gestione – sottolinea Famiglietti – non ne è stata realizzata neanche una. Ho difeso insieme memoria storica e paesaggio di quel territorio” . Per l’ex direttore della soprintendenza del Molise, caratteristica del territorio regionale è la grande ricchezza di siti archeologici sanniti che, a parte i casi di centri come Sepino e Pietrabbondante, sono dislocati soprattutto sui crinali della montagne e consistono perlopiù in cinte fortificate per il controllo del territorio. Una caratteristica che andrebbe conservata e valorizzata e che, al contrario, resta emarginata e dove le erbacce infestanti stanno tornando a prendere il sopravvento su quanto, pure, scavato e riportato in luce. Un paesaggio archeologico che avrebbe dovuto trovare adeguati investimenti e, in alcune zone, è stato invece sommerso dai parchi eolici. Chissà se l’intervista dell’ex direttore della Soprintendenza del Molise la leggerà chi di dovere a livello regionale