DOPPIO SOTTOSEGRETARIO DI GIUNTA, MARCIA INDIETRO PER EVITARE IL REFERENDUM

Va a chiudersi la parentesi della previsione del doppio sottosegretario di Giunta in regione così come da modifica dello statuto e sulla quale si erano appuntati gli strali dei consiglieri di opposizione che avevano chiesto l’indizione del referendum per l’abrogazione della norma. Il centrodestra, al termine di una riunione di maggioranza, ha deciso di fare marcia indietro sul provvedimento, principalmente – si sostiene – per i costi elevati a cui andrebbe incontro l’Ente per sostenere il referendum popolare richiesto dalle minoranze che avrebbe impattato per oltre un milione di euro. A fronte, sostengono sempre i consiglieri di maggioranza di nessun costo aggiuntivo per una figura che avrebbe, invece, consentito lo svolgimento di alcune azioni istituzionali anche alla luce della mancanza di personale. Così, ora, sarà formalizzata una nuova proposta di legge per abrogare le modifiche effettuate in precedenza in consiglio regionale. La maggioranza ritiene che questo passo indietro rappresenti un senso di responsabilità dinanzi ad un referendum che avrebbe avuto un costo di oltre un milione di euro a fronte di nessun costo del doppio sottosgeretario. La cancellazione della norma introdotta nello statuto, così, porrà fine ai termini per l’indizione del referendum. Nel frattempo, il presidente Roberti dovrebbe provvedere a nominare i consiglieri delegati, la cui figura non è “istituzionalizzata” e di volta in volta dovrà effettuare una formale delega per farsi rappresentare a Roma in caso di assenza. Ma anche per demandare alcune deleghe oggi nelle mani dello stesso presidente Roberti e facilitare il disbrigo delel relative pratiche o l’avvio di provvedimenti di settore