DECRETO SANITA’ PRIVATA, UN ALTRO CAOS
Dopo le polemiche e gli scontri dialettici che si sono avuti per i tagli e le decurtazioni alle strutture private accreditate in Molise, e il giudizio espresso dai giudici del Tar, il commissario ad acta alla sanità del Molise Donato Toma ha pubblicato il nuovo decreto che definisce i livelli massimi di finanziamento per l’anno 2023 per l’acquisto di prestazioni ospedaliere e di specialistica ambulatoriale degli operatori privati convenzionati con il sistema sanitario regionale. La cifra complessiva destinata agli operatori privati è di 100 milioni di euro, in linea con il budget dello scorso anno, su 608 milioni di euro complessivi destinati alla sanità del Molise. Dei 100 milioni, 56 sono destinati alle prestazioni regionali e la quota restante, pari a 43 milioni, è destinata alle prestazioni extra regionali. Il decreto numero 2 del 26 gennaio, però, va a riaprire nuovi fronti di discussione con le strutture sanitarie private accreditate. Il dato iniziale, infatti, parte dall’indicazione di una media della spesa per gli anni 2021 e 2022. Anni, però, nei quali sono diminuite le prestazioni sanitarie a causa del covid. E’ evidente che, in questo caso, nei contratti minori saranno le possibilità per i privati accreditati di garantire l’erogazione piena delle prestazioni richieste dai cittadini molisani. Tanto che per il solo Gemelli Molise si parla di qualcosa come 2 milioni in meno di fondi mentre per Villa Ester di Boiano sembrerebbe esserci un aumento di circa 900mila euro. Unico caso rispetto ai tagli che si avrebbero per tutte le strutture private sanitarie accreditate. Tutto questo mentre all’ospedale di Termoli da lunedì non sarà più possibile garantire gli interventi chirurgici ordinari perchè si provvederà a garantire solo le urgenze indifferibili per mancanza di anestetisti. Storie ordinarie che, con la questione aperta della sanità privata accreditata rende più complessa la situazione sanitaria molisana