COVID, UN ANNO TRASCORSO INVANO
E’ passato esattamente un anno dall’inizio della pandemia. Ma in Molise l’anno, escluso la conta dei morti e dell’aumento vertiginoso dei contagi, sembra essere trascorso invano dal punto di vista della gestione del sistema. Oggi su La Stampa, il caso Molise rimbalza ancora in termini negativi, Un anno per potere aprire il Vietri come centro Covid per, poi, tornare indietro, per esigenze emergenziali, con 20 posti di Terapia intensiva al Gemelli di Campobasso. Questo, mentre in mancanza di posti letto si è dovuto fare ricorso all’elisoccorso per trasportare due pazienti gravi in altre strutture ospedaliere italiane. Un anno trascorso invano della gestione della sanità. Se è vero come è vero che quelle immagini delle ambulanze che ad inizio di aprile dell’anno passato nottetempo portarono via da Agnone 13 anziani per trasferirli ad Agnone dovessero rappresentare la notte più buia, invece, quel buio ha continuato ad accompagnare la gestione caotica della sanità molisana. Culminata a giugno con il progetto per il Vietri centro Covid del commissario Giustini dinanzi al quale sorse il secondo progetto per il padiglione al Cardarelli di Florenzano e Toma. Ad oggi, né l’uno né l’altro sono disponibili per i pazienti sballottati da una parte all’altra per chi si è salvato. 25 i morti nella prima fase, 300 e passa da settembre a oggi. Un disastro annunciato. Chi ha determinato questa situazione è già complice per quanto è successo e per i ritardi accumulati. Il non intervenire ancora li fa responsabili di un consapevole favoreggiamento di quella strage colposa che sta straziando da un anno la comunità molisana, con il dramma dei morti, dei malati viaggianti, del personale sanitario insufficiente nei numeri e ridotto allo stremo, di quelli affetti da patologie ordinarie che non possono curarsi e che prima o poi, non avendo risposte di cura, presenteranno il conto.