CONSIGLIO REGIONALE TRA RITARDI E MANCANZA DI PROPOSTE
Un segno di decadimento politico è quello che è emerso ancora oggi con la convocazione della seduta del consiglio regionale. Ora di inizio fissata alle ore 9,30. Ma fino alle 11,30 banchi praticamente deserti salvo qualche sporadica presenza di consiglieri. Non è la prima, purtroppo, che accade. Tanto che i ritardi sono diventati una costanza, una pericolosa deriva politica che fa del consiglio regionale un non luogo dove esercitare l’attività legislativa. Non a caso sul piano delle leggi è praticamente fermo alle punte della dita e quelle poche che sono state approvate riguardano questioni di bilancio. Un un bel segnale anche perchè i problemi sono in attesa di trovare delle possibili soluzioni mentre a sfuggire è proprio la fase propulsiva della programmazione. Mancano idee e progetti e una visione strategica sul futuro del territorio molisano. Tutto questo sfugge da tempo e i ritardi accumulati dalla politica regionale finiscono con il pesare sulla programmazione. E il rischio è che si riflettano anche sulla spesa dei fondi che arriveranno sia di quelli europei che di quelli del Piano di ripresa e resilienza. E, poi, oltre l’aspetto politico e di programma c’è anche quello del rispetto delle istituzioni. Se non si rispettano nemmeno gli orari di inizio dei lavori come fissati nell’ordine del giorno e, poi, ci si perde in altri ritardi dialettici per non produrre nulla diventa ingiustificato, anche, l’emolumento mensile di ciascun consigliere che, pure, è abbastanza consistente. Una dignità personale e di comunità amministrata che, purtroppo, mancano.