CONSIGLIO REGIONALE ATTIVITA’ LEGISLATIVA AL PALO
Un consiglio regionale che, nella sua struttura, sta conoscendo sempre più un arretramento dal punto di vista dell’attività legislativa. Non a caso non pochi i malumori che si registrano all’interno della stessa maggioranza sul presidente del Consiglio, Quintino Pallante. Un malessere politico per la gestione del consiglio e per le stesse commissioni. Ora, aggravato anche dal fatto che negli ultimi anni si è determinato un generale, grave depauperamento delle risorse umane in servizio presso l’apparato amministrativo consiliare, appartenenti a vari profili professionali e, prevalentemente, incaricati di funzioni istruttorie, di studio e di direzione delle unità operative organiche presenti. Con delibera numero 6 dell’Ufficio di presidenza, si prende atto, infatti, che allo stato, risultano attive presso le strutture consiliari, n. 30 unità operative, di cui soltanto n. 8 coperte in titolarità da altrettanti funzionari, mentre n. 12 sono dirette nella forma dell’interim e ben n. 10 (pari a 1/3 del totale) non sono presidiate. Una situazione che impedisce lo svolgersi delle attività legislative e di programmazione. E, passaggio che rende ancora di più pesante la situazione, la soppressione prevista degli Uffici legale e normative e di quello della trasparenza. Una soppressione, come quella dell’ufficio legale e normative che in un consesso legislativo quale, per l’appunto, il consiglio regionale dovrebbe conoscere un rafforzamento e non già una soppressione. Al pari di quello della trasparenza. Al contrario, proprio dinanzi ad un consiglio regionale che si è visto bocciare non poche leggi dal governo si sopprime proprio la struttura legislativa. E, così, i maldipancia sulla gestione complessiva della macchina consiliare regionale da parte del presidente Pallante crescono a partire proprio dall’interno della stessa maggioranza