COMUNITA’ MONTANE IN LIQUIDAZIONE MA CON SPERPERO DI SOLDI

Niente da fare, per le comunità montane in liquidazione, ormai, da otto anni, la Regione continua a mantenere in vita i 4 commissari liquidatori e a pagare la gestione di un sistema che non garantisce più nemmeno i servizi ma è diventato un centro solo di spesa. E’ quanto si evince anche dall’ultima delibera adottata dalla Giunta regionale la numero 150 del 27 maggio, con la quale si stanziano circa 883mila euro per a titolo di acconto quale riparto parziale pari al 50% delle previsioni di spesa annuali richieste da ciascun Ente per le spese del personale e comprensiva dei compensi dei commissari fino al 30 giugno. Una spesa che continua a mantenersi in essere nonostante le strutture non riescono più a garantire i servizi ai comuni. La legge di stabilità 2019 aveva stabilito il termine finale al 31 dicembre 2019. Poi, si è proceduto alla proroga annuale della gestione liquidatoria ed è ancora in essere. Senza una previsione di eventuale proposta di legge riforma, pure sbandierata dallo stesso presidente della Giunta regionale, per riformulare il sistema Comunità montane come enti di gestione di servizi per i comuni. Ma tutto è rimasto lettera morta. Ed oggi restano in piedi solo i costi di poco meno di due milioni di euro l’anno e del costo dei quattro commissari liquidatori per una spesa di mille euro netti al mese. Una situazione che ha dell’assurdo.