Cattedrale chiusa da un anno a Campobasso. Distacco tra Bregantini e la città
Il caso del matrimonio taroccato che ha portato alla denuncia nei confronti di don Luigi Astarita, collaboratore del vescovo di Campobasso, monsignor Giancarlo Bregantini, ha riaperto una serie di questioni che riguardano i rapporti tra la città di Campobasso e il suo vescovo. La chiusura di oltre un anno della Cattedrale, la pratica di beatificazione di fra Immacolato Brienza rimasta in sospeso così come la sua tumulazione proprio all’interno della Cattedrale, così come era stata prevista, un certo distacco rispetto ai problemi della città hanno, di fatto, messo a nudo una serie di problematicità che stanno finendo con il determinare uno scollamento tra la città e la stessa Curia arcivescovile. A partire, proprio, dalla chiusura di oltre un anno della Cattedrale. Punto di riferimento non solo religioso ma anche civile del capoluogo di regione. Una chiusura dovuta a problemi di parte del tetto. Stanziati i soldi dalla regione che non sono stati sufficienti. Ma dalla Curia arcivescovile, però, ci si sarebbe attesa maggiore attenzione rispetto ad un monumento simbolo della città e della stessa vita civile. Al pari dei ritardi e degli intralci per il processo di beatificazione di fra Immacolato Brienza che, tra l’altro, secondo il percorso pensato da don Armando Di Fabio, avrebbe dovuto trovare tumulazione proprio all’interno della Cattedrale. E anche questo mancato passaggio, con l’idea poi bloccata di spostamento a Castelpetroso, ha finito con il rendere ancora più distanti le parti. E il distacco tra la Curia arcivescovile e la città sembra essersi ulteriormente dilatato.