Castello Monforte a Campobasso:”il Sacrario non si tocca”
Campobasso, si riapre la questione del Sacrario dei Caduti in guerra posto all’ingresso a sinistra del castello Monforte fatto rientrare come sepolcreto di guerra ove i resti dei caduti sono considerabili come “definitivamente sistemati nel territorio nazionale” e, quindi, rimovibili solo su assenso dei familiari. Ora, il progetto di riqualificazione e dello stesso Castello prevederebbe contemporaneamente, a rimuovere i marmi in pietra di Trani e le salme ivi poste per chiuderne i loculi a motivo di rinforzare il paramento murario . “Tutto lavoro – scrive il presidente del Comitato bonifica campi minati Nicola Felice – che non fa intravvedere valide alternative nell’allocazione delle spoglie. Ma quale miglior mostra è quella che rappresenta i valori migliori e più esaltanti di quelli simboleggianti da quelle salme che nel sacrario riposano da oltre 60 anni? Quei valori – aggiunge Felice – , che oggi sembrano attenuarsi, non possono essere posti nel nulla per ragioni utilitaristiche anche perché il cittadino campobassano sa benissimo che in cima al Monte la situazione atmosferica è tale che solo in pochi stretti periodi dell’anno vi si può accedere e sostarvi come turisti”. Per questo, in previsione della riunione della commissione consiliare di venerdì, lo stesso Comitato chiede all’amministrazione comunale che non vengano disattese le indicazioni di realizzazione del Sacrario dei Caduti del 1921 e del 1937 così come deliberato dalle amministrazioni precedenti e avallate dal Ministero delle Belle Arti e che il Sacrario resti nella sua forma odierna.