Capannone ex Sam, il crollo del tetto.
Da anni in abbandono, è venuto giù il tetto e una parte dell’edificio ex Sam, società autolinee molisane ed ex Enel di via Gazzani a Campobasso. Un forte boato ha accompagnato il crollo della soffittatura dell’edificio che è stato tutelato dalla sovrintendenza come bene di archeologia industriale. Per fortuna che il crollo si è avuto nelle primissime ore del pomeriggio e in quel tratto di strada di via Gazzani, non passava alcun pedone. Non poche le persone che sono uscite per strada, dal palazzo difronte e accanto allo stabile, richiamate, proprio, dal rumore provocato dalla caduta, per implosione del tetto. Sul posto si sono portati fin da subito i Vigili del Fuoco per fare cadere quanto era rimasto in sospeso. Mentre gli uomini della Polizia hanno provveduto a deviare il traffico. Per fortuna, poi, il crollo di parte del muro di sostegno si è avuto sul lato prospiciente l’area dell’ex Romagnoli. Neppure qualche mese fa, i giudici del Tar avevano ribadito, dinanzi al ricorso del proprietario dello stabile, il vincolo imposto dalla Sovrintendenza. L’immobile, per la sovrintendenza come ribadito dai giudici del Tar, rappresenta un importante segno di archeologia industriale e allo stesso sono state riconosciute le ragioni storiche, scientifiche e tecniche dell’edificio. I giudici del Tar, riconoscendo infondato il ricorso, hanno ribadito che il vincolo sull’edificio di via Gazzani garantisce un’oggettiva testimonianza materiale di civiltà. Ricordiamo, infatti, che l’edificio presenta al suo interno caratteristiche tecniche dell’epoca dell’anteguerra e, durante la permanenza dell’esercito alleato a Campobasso rappresentò il punto di raccolta dei mezzi da riparare all’interno dell’officina. Poi, divenne sede di una società di autolinee per passare all’Enel. Quindi, fu acquistato dalla Banca Popolare del Molise che ne avrebbe voluto fare la propria sede. La banca, però, venne assorbita da altro istituto che pose in vendita l’immobile acquistato da un imprenditore locale. Quindi, il vincolo apposto dalla sovrintendenza. E, oggi, però, l’implosione del tetto che va ad aprire un nuovo capitolo della storia di questo edificio.